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WEBSPINNERS #39

RAGAZZI RAGNO
Graduation Day

di Mickey

Nel retro di un negozio ortofrutticolo di Greenwich Village
- Datemi qualche altro giorno... - supplica in ginocchio, letteralmente, un fruttivendolo a due brutti ceffi che insistono per avere il pizzo.
- Ti pare che se dessimo proroghe, qualcuno ci prenderebbe sul serio?
Un'ombra li sovrasta. Un rumore di ferraglia annuncia la discesa di una figura aracnide, vestita di un costume azzurro scuro e bardata con una serie di zampe meccaniche che la fanno discendere lungo la parete dell'edificio.
E armata di una pistola, puntata in faccia contro chi ha parlato per ultimo.
- Andatevene e non fatevi vedere mai più - minaccia.
- E tu che ca**o vuoi, buffone?
Senza preavviso, il vigilante spara un colpo.
Che non è una pallottola, ma un denso filamento di ragnatela che lo colpisce tra il naso e la bocca, mettendolo a tacere e mandandolo in confusione.
- Che ca**o gli hai fatto, stronzo? Cos'è questa merda?! - si altera il compagno, indicando la ragnatela.
- Un regalo coatto della Regina Ragno, per dirla tutta - mormora con un sorriso beffardo, mentre appoggia i piedi al livello stradale.
Il delinquente gli salta addosso, il supereroe reagisce con una mossa di taekwondo che atterra il mafioso senza fargli molto male.
Altri due colpi di ragnatela gli bloccano le mani sull'asfalto.
- Siete della crew dei Genovese, vero? Dite al vostro boss, chiunque sia adesso, che questo quartiere è sotto la mia protezione! - annuncia, mentre approfitta della confusione dell'altro per colpirlo in punti nevralgici che gli facciano perdere i sensi.
- Oh, questa è bella... Regina Ragno, hai detto?! - lo canzona il malavitoso incollato al pavimento, lasciandosi andare a una grassa risata. L'uomo mascherato alza gli occhi al cielo e sbuffa, come un torello innervosito. Gliel'ha offerta su un piatto d'argento, in effetti.
- Chi sei? - interviene la vittima del pizzo.
- Io sono il Ragno d'Acciaio - si presenta Oliver Osnick, con tutta l'autorità che riesce a trasmettere con la propria voce artefatta.
Non abbastanza, evidentemente:
- Oh. Grazie. Senti, posso dire in giro che mi ha salvato l'Uomo Ragno?

Di ritorno a casa triste e sconsolato, Ollie si rende conto una volta per tutte che lo conoscono in pochissimi; persino nel fan club dell'arrampicamuri che presiede, l'argomento non solleva alcun interesse - ed egli stesso non può farsene promotore per non alimentare sospetti.
Il Daily Bugle lo ignora: quel Peter Parker si occupa di qualsiasi supereroe tranne che di lui, e così i suoi colleghi.
I pochi che lo conoscono lo hanno marchiato a vita per la sua connivenza con il culto del dio-ragno Omm.
Tutti gli altri non lo prendono sul serio.
Ha bisogno di fare un salto di qualità, e al più presto, se non vuole perdere la motivazione per la propria missione.


In una scuola privata di New York
All'ora di pranzo
Martha "Matt" Franklin e Cheryl Lansing corrono all'uscita dell'edificio scolastico. Sembrano entrambe allegre e spensierate, pur essendo studentesse dell'ultimo anno con gli ultimi esami alle porte. Mattie è contenta da quando ha recuperato il rapporto con la sua migliore amica: si erano perse di vista, per tutti i suoi trascorsi come aspirante Donna Ragno, ma Cheryl era stata subito pronta ad accoglierla a braccia aperte. Del resto, perché bruciare un'amica che già conosce le tue identità segrete?
- Oggi pomeriggio andiamo al bar? - propone la bionda.
- Dopo i compiti e i club, dici? - fa mente locale la mora - Dovrei avere una mezz'oretta, prima di andare in palestra.
- Oh, sei sempre super-impegnata... senza neanche fare la super-eroina - dice a bassa voce - perché non ti lasci un po' andare..? Ormai è fatta!
- Dobbiamo parlarne ogni volta? Sai che non posso permettermelo... non quando manca così poco al traguardo - recita l'amica, come un mantra che conosce fin troppo bene.
Martha a scuola si sta dando da fare, sotto l'implicito ricatto di Cassandra e Ollie che minacciano di non mantenerla se non si impegna, anche se spende gran parte del suo tempo al club di taglio e cucito, la sua passione. Durante una breve periodo di tregua, aveva progettato con l'ex stilista Charlotte Witter di aprire un loro laboratorio, una loro etichetta, in cui unire le forze nella loro passione comune. Il sogno è naufragato con il ritorno al lato oscuro della malvagia terza Donna Ragno, ma non per questo la passione le è passata, anzi.
- Va beeene... ma almeno quella mezz'ora concedicela.
- Sì, sì, ci vediamo all'uscita - cede, salutandola con un materno bacio sulla guancia.
Troverà il tempo di studiare oggi? A pochi giorni dagli ultimi test, ha così tante lacune da colmare che teme di non farcela mai. Ha un certo complesso di inferiorità nei confronti del suo ragazzo - un genio e un secchione. E' solo grazie al suo supporto se supererà l'anno e si diplomerà... con il minimo dei voti. Del resto, non ha alcuna intenzione di continuare a studiare.

Dojo di Stewart & Lau, Manhattan, New York
A tarda sera

Oliver "Ollie" Osnick colpisce con forza e precisione un sacco da boxe. La sua fidanzata fa fatica a tenerglielo fermo, sia per la potenza dei colpi, sia perché è sempre sopraffatta dal conturbamento alla vista del suo ragazzo, madido di sudore, guizzante, potente. Sorride se ripensa alla fotografia che il ragazzo tiene sul comodino: uno scatto risalente alla sua prima adolescenza, in cui era obeso, irriconoscibile rispetto ad adesso. Gli serve da monito e da incentivo per non adagiarsi sugli allori, per proseguire sulla strada della sua trasformazione. Ne ha fatta di strada da quando giocava a fare la versione mignon del dottor Octopus, prima, e il grasso Spider-Kid, poi. Molta massa grassa in meno e molta massa magra in più, si è reinventato come il Ragno d'Acciaio, a fortuna alterna. E' il motivo principale per cui lei lo ama e lo ammira: è diventato un supereroe grazie al proprio ingegno, che gli ha permesso di confezionare braccia meccaniche e una serie di gadget. Quanti vigilanti possono vantare di essere in attività senza alcun superpotere a motivarli e sorreggerli? Ella stessa ha fatto per anni carte false per avere una qualche facoltà metaumana, stringendo patti con i diavoli della peggior specie pur di diventare una supereroina.
- Novità... a... scuola? - domanda il ragazzo, tra un colpo e l'altro.
- No, tutto bene. Vorrei una giornata di quarantott'ore per fare tutto, ma non mi lamento... Se non convivessimo e non venissimo ad allenarci insieme, non riusciremmo a vederci mai...
- Se non... crolliamo... direttamente... sul letto..!
Vivono sotto lo stesso tetto, una camera nell'ampia dimora di Madame Web, ma il tempo per vedersi e stare insieme scarseggia. Ollie è impegnato con la tesi all'università e con il lavoro alla REvolution, oltre qualche missione o qualche ronda nei panni del Ragno d'Acciaio. Mattie è impegnata con lo studio. Solo l'allenamento li unisce, al momento. E i momenti più attesi della settimana contemplano la doccia che fanno insieme al ritorno dalla palestra, uno dei pochi momenti di intimità che gli impegni e la stanchezza concedono loro.
- Oh, ti assicuro che oggi a casa ti lascerò buttarti a letto ma non ti lascerò dormire... - allude maliziosa l'adolescente, e in un attimo di smarrimento Ollie viene investito dal sacco da boxe.

In un'altra sala del dojo, Cassandra Webb è impegnata in una seduta di yoga. A vederla, sembrerebbe una quarantenne in buona forma; pochi sanno che la sua età biologica rasenta il doppio della sua età apparente.
Nelle ultime settimane, per colpa delle macchinazioni di una divinità malvagia, ha perso parte dei propri poteri mentali, per non parlare di ciò che restava della sua famiglia. Le è sembrato naturale rivolgersi a una forma di meditazione, per superare il lutto e per affinare la padronanza delle proprie facoltà residue. Le visioni sul futuro continuano a tormentarla, eppure senza altre percezioni extrasensoriali a guidarle e confermarle, sono più delicate e inaspettate che mai; e i clienti che un tempo si rivolgevano a lei in qualità di Madame Web, indovina e chiaroveggente, non trovano più sufficiente soddisfazione. Con le prevedibili conseguenze economiche. Per fortuna i suoi nuovi coinquilini la aiutano a tirare avanti e le fanno una piacevole compagnia.
E' lei il grande vantaggio segreto del Ragno d'Acciaio: ha visioni su problemi non coperti da altri supereroi e Ollie ha il tempo di organizzarsi e intervenire.
Non a caso, un squarcio sul futuro si apre sulla sua mente, stasera. Per fortuna, ciò che vede e che sente non contempla fretta. Finita la sua sessione, con tutta calma, Cassandra va a trovare i suoi coinquilini nell'altra sala, si avvicina all'orecchio del giovane Osnick e sussurra:
- Domattina. Un incendio... - annuncia, per poi snocciolare i dettagli che conosce.
Il lato buono della medaglia è che da quando ha perso gli altri poteri e da quando si è allenata, Madame Web ha visioni nitidissime, capaci di offrire indicazioni precise sul luogo e sul momento in cui avverranno.
Uno dei problemi collaterali dell'uso di quel canale è che impedire i disastri prima che accadano non porta alcun riconoscimento da parte dei presenti, che il più delle volte non si accorgono del dramma che avrebbe dovuto colpirli; a volte si viene presi per folli, il che aumenta la frustrazione - e spiega anche i problemi di reputazione del Ragno d'Acciaio.
- Grazie, Cassandra - le dà un bacio sulla guancia, da cui la donna si scrolla per il sudore. - Chissà che m'inventerò al lavoro stavolta..!

Casa Webb, Greenwich Village
Giorni dopo, a prima mattina

Ed ogni volta è un triplo salto carpiato per il misconosciuto Ragno d'Acciaio.
E' arrivato il giorno fatidico per Martha Franklin.
Gli sforzi sono stati ripagati: sta per diplomarsi.
Un'ombra si staglia sulla cerimonia. In gran segreto Madame Web ha parlato: ci sarà un incidente con molti morti, se nessuno interverrà. Proprio nelle ore della stessa mattinata.
- Dimmi che è uno scherzo - implora Ollie, nel segreto della camera da letto della veggente.
- Vorrei tanto che lo fosse.
- E se contattassi i Vendicatori, per una volta?
- Se ne avessi visti nella visione, non ti avrei scomodato. E anche se il futuro può essere riscritto... pensi che si mobiliterebbero per un incidente stradale? Se non deleghi mai nessuno, non è perché stai cercando di farti una reputazione. E' perché non c'è nessuno che possa aiutarti, o che voglia credermi.
- Devo lavorare seriamente sulle mie public relations nell'ambiente! - sbraita Ollie Osnick.
- Puoi farcela. Puoi fare in tempo - cerca di convincerlo, guardandolo intensamente negli occhi. Quegli stessi occhi che fino a qualche anno fa non vedevano più.
- Dico a Matt che devo passare d'urgenza dal lavoro subito e che vi raggiungo, ok?
- Va benissimo.
Dopo un respiro profondo, il ragazzo corre e irrompe nella loro stanza, dove la sua compagna si sta rimirando allo specchio, fasciata in un vestito blu scuro che ne esalta la tonicità. I capelli sono lunghi e sciolti, come non li porta mai.
- Amore, come sei bella... e strana. Ti sei anche truccata?
- Mi hanno costretta. Così come a fare e mettere questo vestitino...
- Bravissima! Sei bella sempre e sei bella anche così... femminile.
Le prende la testa tra le mani e la bacia appassionatamente, un po' alla sprovvista.
- Senti, io vi raggiungo, devo sbrigare una cosa urgente...
- Ma... spenderemo il doppio di taxi... - lamenta la diplomanda, con una scusa che mascheri la sua reale delusione.
- Per una volta si può fare, tranquilla! In bocca al lupo, amore...
In fretta e furia, arraffa la maniglia della valigetta da lavoro, in cui in realtà c'è il suo armamentario, e si precipita giù per le scale.
Deve. Fare. In. Tempo.

Ponte di Williamsburg
Come potreste leggere su qualsiasi guida turistica, questo ponte che collega Manhattan e Brooklyn è dotato di quattro strade a due corsie, due linee ferroviarie metropolitane, una pista ciclabile e un passaggio pedonale. Niente di più facile che un incidente significativo possa provocare danni consistenti, con un effetto domino.
Nella visione di Madame Web, uno scontro tra macchine sfociava sulle rotaie della metropolitana durante il passaggio delle carrozze, con prevedibili esiti.
Ollie non manca mai di chiedersi come facciano gli altri super-eroi a trovare il tempo e il luogo opportuno per indossare i loro costumi. Magari non hanno un armamentario complicato come il suo, per ovviare alla mancanza di super-poteri, ma anche se volesse indossare solo la sua uniforme di spandex azzurro, troverebbe comunque serie difficoltà nel non essere beccato dai passanti. Per questo non si scompone più di tanto quando i runners della corsia pedonale lo guardano straniti mentre sfreccia accanto a loro, bardato com'è: è il minore dei suoi problemi logistici.
- Polizia? Sì, c'è un tizio sospetto in costume qui sul Williamsburg Bridge..!
Guarda l'orario sul polso: mancano pochi minuti, secondo le indicazioni. Attirando ancora più commenti e strali, il Ragno d'Acciaio si arrampica in cima alle ringhiere rosse che separano le varie sezioni del ponte, in modo da avere prima una migliore visuale dall'alto, poi una via di accesso alle corsie automobilistiche.
- Ehi, buffone, che fai là sopra? Cerchi problemi?
"Speriamo non arrivi nessun poliziotto a farmi scendere in questo minuto" si augura, con tutti gli sguardi addosso.
Non gli è mai capitato di dover badare a variabili veloci come macchine in corsa. Osserva con apprensione tutti i modelli e le targhe di passaggio, nel timore di non cogliere in tempo l'arrivo dei veicoli coinvolti nel futuro incidente.
- Stanno girando qualche film?
I desolanti frammenti di conversazioni che giungono alle sue orecchie lo distraggono dall'obiettivo, ma finalmente scruta l'automobile dalla targa nota. Gli ricorda i tempi in cui si era infatuato di Jane Lane, ai tempi della scuola, e aveva subito memorizzato la targa dell'auto dei suoi genitori; per qualche meccanismo del cervello umano, reagiva come un animale nella savana quando quelle cifre e quelle lettere cadevano nel suo campo visivo, come se si stagliassero, come se brillassero di luce propria.
In questo momento ha provato la stessa sensazione.
Con un certo stupore e orrore, vede arrivare alle spalle un furgone portavalori, di cui non sapeva nulla. Il che è sospetto.
Qualche passo più in là, nota un'altra macchina in avvicinamento, con una figura incappucciata e armata sul sedile del navigatore, che sta per sporgersi dal finestrino.
Mancava un dettaglio non indifferente nel quadro dipinto da Madame Web.
Spari multipli colpiscono le ruote posteriori del furgone in corsa, il che porta a una brusca sterzata che taglia la strada e a un'imminente collisione con il veicolo successivo.
Il Ragno d'Acciaio attiva i suoi tentacoli con la massima velocità che abbia mai sperimentato. Le braccia idrauliche si tendono contro il fianco del furgone, bloccando la sua corsa impazzita, al costo di romperne un paio sotto quella tremenda sollecitazione e di scorticarsi le piante dei piedi, trascinate dall'inerzia.
Convinto di non aver ancora evitato il peggio, estrae la sua pistola lanciaragnatela, emerge come una spia dal fondo del camioncino di traverso e coglie di sorpresa l'assalto del criminale di turno. Spara colpi multipli che lo beccano sia in faccia sia sulla sua pistola automatica, da cui nella confusione parte un colpo ed esplode nella mano del rapinatore.
Il suo compare si scapicolla dal volante e scende, iniziando a sparare all'impazzata verso Osnick, che si ripara fortunosamente agitando e coprendosi con le braccia meccaniche superstiti che fanno rimbalzare un paio di proiettili che, altrimenti, avrebbero trapassato anche il tessuto rinforzato del suo costume. Il Ragno non sta con le mani in mano e replica lanciandogli contro il suo arpione. Lo aggancia al primo colpo, così ha la possibilità di ritirarlo e di accompagnare la corsa della fune retrattile con un pugno in pieno viso.
Con un delinquente esanime ai suoi piedi e l'altro in preda alle urla di dolore per la mano ferita, il Ragno d'Acciaio si guarda intorno e, con estremo sollievo, appura che l'incidente a catena è stato sventato dall'intervento sul camion, che ha sventato contestualmente una rapina e che nessuno dei civili sembra aver riportato ferite.
Fatica a crederci.
Tutti lo stanno guardando, come se il tempo si fosse sospeso.
- Come facevi a sapere..? - rompe il silenzio l'autista del portavalori, sceso in stato confusionale.
Ollie finge di non aver ascoltato, non sapendo cosa rispondere o non volendo mentire sulle proprie fonti.
"E penseranno che sono antipatico. Con buona pace della mia reputazione" alza gli occhi al cielo.
In suo soccorso, interviene qualcun altro. Un obiettivo che lo punta, verso il quale si mette in posa, d'istinto.
- Chi sei? -gli domanda un passante che lo sta filmando in un video sul proprio cellulare.
E la risposta che gli viene spontaneamente sorprende tutti, se stesso in primis.

Scuola di Martha Franklin e Cheryl Lassing
Come vuole la tradizione, il bel vestito di Martha è nascosto sotto la tunica da diplomanda, che da un certo punto di vista la fa stare più a suo agio, mescolandola nella folla dei suoi compagni di scuola. Prima di salire sul palco insieme a loro, si consulta ancora con l'unica persona nel pubblico presente per vederla. La sua vita sociale non è entusiasmante, ma sempre migliore della sua situazione famigliare.
- Fra un minuto devo andare... e Ollie non è ancora arrivato - lamenta la ragazza, con un teatrale broncio sul viso.
- Arriverà - cerca di tranquillizzarla Madame Web, giocando sull'ambigua credibilità delle sue affermazioni da veggente e dirottando subito il discorso - Non hai avvisato Marla? - domanda, in riferimento alla moglie di J. Jonah Jameson che per lungo tempo si era presa cura di lei, dopo i problemi con la famiglia di origine.
- Nah, poi le manderò una foto, non è una cosa così importante come volete far credere - minimizza, e Cassandra rimpiange di non avere più facoltà telepatiche, perché vorrebbe capire se la ragazza prende le distanze dalle figure genitoriali per genuino cinismo o per paura delle delusioni. Abituata per tutta la vita a non vedere o a usare le sue percezioni extrasensoriali, la donna si rende conto di essere un'analfabeta in quanto alla decifrazione del linguaggio facciale.
- Come preferisci. In bocca al lupo, va'!

Il discorso degli studenti è riservato agli alunni più meritevoli. Di certo non lei, che ha ottenuto il minimo dei voti sufficienti. Non che badi a questo genere di gratificazioni: in tutta sincerità, non potrebbe importargliene di meno. Difatti neanche ascolta ciò che si è preparata la secchiona della classe né le balle sul loro avvenire che i professori si sono inventati. I suoi sguardi sono tutti per il posto vuoto accanto a Cassandra.
L'appello degli studenti è iniziato. L'ansia l'assale. Per l'emozione, rischia di non sentire la voce del preside che la chiama per la consegna del diploma.
- Franklin Martha!
Si alza e, con un sorriso di circostanza, si dirige verso il centro del palco, come se andasse al patibolo.

- Congratulazioni, cara - si complimenta poco più tardi Cassandra Webb, con due baci sulle guance e una carezza sulla spalla. Rimane pur sempre una discreta donna d'altri tempi.
Quando ormai ha perso le speranze, un certo entusiasmo rianima la neo-diplomata alla vista di un ragazzo in giacca e cravatta, che tutto trafelato chiede "Permesso..! Permesso..!". Ollie Osnick ha i capelli impiastricciati e la camicia chiazzata di sudore. Oltre una buona dose di esuberanza delle ultime generazioni.
- Congratulazioni, amore! - la abbraccia e la bacia, incurante degli sguardi altrui o del proprio aspetto. Non a torto, perché a lei non importa che sia in quello stato. - Mi dispiace... ho fatto prima che potevo. Ma ti ho vista, eh!
Mattie si impone di credere a quella bugia a fin di bene e si dimostra comprensiva:
- Che cos'era stavolta?
- Sventata rapina e incidente a catena sul Williamsburg.
- Va bene così - lo rassicura, mentre gli scosta i ciuffi appiccicati sulla fronte - sei il genere di uomo che voglio accanto, anche se comporta preoccupazioni e sacrifici...
- Quanta maturità improvvisa con il diploma..!
Matt gli fa una linguaccia e lo spinge bonariamente.
- Andiamo a congratularci con Cheryl...

Casa Webb, Greenwich Village
In serata

Dopo aver festeggiato con frugalità in una tavola calda, lo strano terzetto rientra a casa.
Eppure, nonostante i sorrisi, i baci e gli abbracci, Oliver Osnick scorge un velo di tristezza negli occhi della sua fidanzata. Probabilmente non c'è ed è solo il riflesso dei propri sensi di colpa. O, con tutta probabilità, dipende dal fatto che non le ha fatto nessun regalo.
Ancora.
- Vieni con me - la invita, tenendola per mano e trascinandola dolcemente su per le scale.
La coppia si chiude nella propria camera. Martha, per un attimo, pensa a un impeto passionale. Invece Oliver apre il suo armadio, si china, apre un cassetto e ne estrae una scatola, impacchettata con una carta colorata.
- Il mio regalo per il tuo diploma. Hai mantenuto le promesse e te lo sei guadagnato.
- Non ci speravo più... grazie, amore, qualsiasi cosa sia! - lo abbraccia intorno al collo e lo bacia.
Con altrettanta foga, siede sul letto con il pacco sulle gambe e lo scarta.
- E' pesante!
Fatica a credere ai suoi occhi quando toglie il coperchio.
All'interno c'è tutto l'armamentario del Ragno d'Acciaio.
- Ma... è per me? - chiede ridondante e incredula. Finora non le ha mai permesso di usare le sue attrezzature per fare la supereroina.
- Questo è ciò a cui lavoravo di nascosto e per cui mettevo i soldi da parte...
- Tu... tu... pensi davvero che io possa..?
- Se posso io, puoi anche tu. Insieme possiamo. Chi può fermarci?
- Non so cosa dire, Ollie... se non che sono grata a te e al destino di averci fatti incontrare... - biascica con gli occhi lucidi.
- Tipica melensaggine femminile. E poi, era solo questione di tempo prima che le nostre strade si unissero.
L'emozione li ammutolisce per un po'. Martha inganna lo smarrimento rovistando nella scatola.
- Se questa cosa andasse in porto... come dovrei chiamarmi? La Ragna d'Acciaio? Il Ragno d'Acciaio Femmina? - Entrambi esplodono in una risata. - Non voglio neanche chiamarmi Spider-girl... c'è qualcosa di sbagliato in quel nome... forse perché mi chiamava così tu-sai-chi.
- Non piace neanche a me per quel motivo. In realtà ho già pensato a una soluzione per entrambi, e spero ti piaccia. Anch'io avevo bisogno di cambiare... sperando che sia la volta buona. Ed è la soluzione più semplice...
- Non tenermi sulle spine... spara!
- Aspetta...
Osnick prende il suo smartphone, ci traffica per un po' e poi le mostra il link di un trafiletto sul sito web del Daily Globe:

Spider Lad evita una strage

- Questo è il motivo per cui ho fatto tardi alla cerimonia.
- Spi---Spider Lad?!
Oliver annuisce e clicca sul link del video amatoriale del passante, in cui guarda in camera e annuncia il nuovo alias.
- Sì, mi sono presentato così.
- Sei stato fighissimo..!
- Che ne dici di Spider Lass e Spider Lad?
[i]
- Ma... è perfetto!
- Spero la penseranno come te anche i fan e la stampa. Per ora è un buon segno che qualcuno scriva di me..! Avremo bisogno di nuovi costumi, so di poter contare su di te.
- Non puoi capire come sono gasata e eccitata! Io... lo provo?? - chiede, agitando la scatola con l'esoscheletro.
- Condivido l'entusiasmo ma... siamo stremati. Domani sceglierai il tuo costume... e inizierai l'addestramento, mia giovane padawan!
- Va bene, capo! - ribatte sarcastica, con il saluto militare - Però ho tutta questa adrenalina da sfogare...
- Per quello ho in mente qualcosa per cui non hai bisogno di lezioni, Spider Lass...
E quella notte, Madame Web rimpiange di non essere sorda.

fine
(o è solo l'inizio..?)

Note
Uno dei vantaggi della fan fiction sta nella piena libertà di scrivere storie con personaggi che non si fila nessuno, senza preoccuparsi che una serie venda o meno. Per motivi oscuri anche al sottoscritto, sono affezionato a tutti questi personaggi, avevo voglia di raccontare ancora stralci della loro vita e... eccoci qui. A meno di contrattempi, questo non sarà l'unico episodio di Webspinners dedicato ai Ragazzi Ragno. I personaggi sono reduci da una serie di disavventure su questa serie e sulla serie di Spider-Man, su cui ho preferito insistere il meno possibile.
L'ispirazione per i loro nuovi nomi di battaglia non deriva dalla mia superba conoscenza dell'inglese britannico, ma indirettamente da una serie di personaggi della Legione dei Super-Eroi della Distinta Concorrenza.
A livello di continuity, questa storia è ambientata tra L'Uomo Ragno #78 e #82, e prima di Marvel Knights #53, per motivi che vi dovrebbero essere chiari, ma lo saranno in ogni caso nel prossimo episodio.



[i] In inglese «lad» e «lass» sono modi tradizionali per dire rispettivamente «ragazzo» e «ragazza».